Il plagio può essere definito come la parziale o totale attribuzione a se stessi di parole, idee, ricerche, scoperte, immagini altrui, in qualunque lingua in cui queste siano ufficialmente presentate, senza quindi la citazione delle fonti.
Il plagio può essere intenzionale o derivato da una condotta non corretta e superficiale. Una semplice parafrasi di un elaborato altrui diventa plagio, se tale elaborato è identificabile. Affinché ciò non avvenga deve necessariamente esservi una rielaborazione sostanziale, o, nel caso di riproduzione, la corretta citazione dell'autore.
Anche le tesi di laurea, di master o di dottorato rientrano nella sfera di tutela del diritto d’autore, poiché esse sono espressione intellettuale dell’autore. Il diritto d’autore:

  • tutela l’autore della tesi che dia prova dell’anteriorità dell’elaborato, cioè della sua originalità e pregressa esistenza rispetto a qualsiasi altra pubblicazione non autorizzata (per esempio l’avvenuto deposito di una copia della tesi presso Biblioteche UniTrento);
  • impone che la tesi sia elaborata in modo creativo, con uno stile di scrittura opportuno e seguendo le indicazioni sul metodo di citazione delle fonti evitando così di incorrere nel reato di plagio e relative sanzioni.

a cura dell'Ufficio Legale

Il plagio e i documenti in internet

E’ più semplice verificare plagio di materiale pubblicato in internet per alcune ragioni:

  • esistono software ad hoc che consentono di individuare i casi di plagio; sempre più istituzioni si dotano di tali strumenti per analisi massive delle tesi di laurea e di dottorato (es. l’Università di Bologna o Ca’ Foscari a Venezia, stabilendo anche delle sanzioni (es. Pontificia Università Urbaniana a Roma o Ca’ Foscari a Venezia);
  • pubblicare un oggetto digitale protetto da proprietà intellettuale in internet significa dargli visibilità attribuendogli una marca temporale (cioè un riferimento temporale preciso del momento in cui viene pubblicato per la prima volta) e dei metadati (riferiti al materiale ma anche alla paternità intellettuale del materiale stesso). Un documento che riproducesse o riutilizzasse indebitamente un materiale già pubblicato in internet sarebbe individuabile molto facilmente perché marca temporale e metadati consentirebbero l’immediata verifica del materiale originale pubblicato per primo;
  • pubblicare materiale in internet, all’interno di una cornice istituzionale, come per esempio nella repository di ateneo o in una rivista ad accesso aperto, garantisce la riconducibilità di detto materiale a un preciso soggetto, le cui credenziali assicurano la sicurezza del sito e tutelano l’originalità dei documenti. D’altronde, il deterrente maggiore contro le pratiche illecite di riutilizzo è sempre il giudizio della comunità scientifica di riferimento. Inoltre non bisogna dimenticare che qualsiasi opera pubblicata in internet è soggetta alla stessa tutela legale di ogni altra opera pubblicata in formato analogico.